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Living in a psycho​-​caos era

by Kalashnikov collective

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1.
Che schifo questi anni che mi strisciano sulla pelle, vermi che si cibano di lusso e ipocrisia. Che orrore questa vita fatta merce da piazzare, quest’esistenza di miseria mescolata alle illusioni... In un’epoca assuefatta alla paura i nostri desideri si trasformano in minacce che attentatano alle vite sempre uguali. In un’era paranoica ed ossessiva. Politici, banchieri, contabili di morte bevete il mio veleno! Burocrati e mercanti succhiate il sangue infetto dai tagli del mio odio! In un’epoca assuefatta alla paura i nostri desideri si trasformano in minacce che attentatano alle vite sempre uguali e scatenano catastrofi semantiche. Grumi di psicosi tra le ciglia delle ballerine drogate d’illusioni, fasci di luce anaffettiva proiettati sullo schermo della mente collettiva.
2.
Campi di sonno solcati d’aratri di veglia. Ossa scheggiate che scavano destini. Linee, solchi, ferite, ematomi, segnali che indicano versi in cui inclinare il destino. Sottopassi illuminati, flussi di automobili, arterie di un corpo livido fasciato di stoffa nera. L’angoscia dai tuoi occhi è scivolata nei tombini e scorre sotto i marciapiedi, e rende faticoso calpestare l’asfalto desolato di questa mia città. Una stella cadente ha sfregiato il mio volto lasciando tracce di spazio profondo...
3.
Inchiodati nell’ombra delle vostre esistenze vuote. Con i volti sbranati alle finestre vegliamo. Con gli occhi sbarrati... La paranoia nelle strade. Un vento nero di luce e di smog ci taglia le labbra e spazza tetro i nostri cortili segreti. E intanto osserviamo. Con gli occhi sbarrati... La paranoia nelle strade. Se scostiamo la testa di lato si vedono i buchi dei denti sul collo...
4.
Passi sospesi, icone fluttuanti nel vuoto di gelide attese, sorrisi di carta regalano scrigni dorati. Stroboscopici soli irradiano lame ghiacciate, su occhi riflessi su cieli appannati, un gesto improvviso dirompe... Versi caduti, grida disperse seguite da cori gracchianti, ginocchia a terra, catrame che scorre e annega parole recise. Respiri distratti intrecciati tra sbarre piegate, maschere nude piangono cristalli di sangue... Sogni danzano tra le mani, corrono grida lungo i muri ciechi, schegge taglienti disegnano fiori. Sguardi evasi, protesi su pugni serrati, sogni in attesa di sciogliersi in volo. Un gesto improvviso dirompe.
5.
Una corda alle caviglie che trascina il tuo passato e disegna un solco sporco, che è la linea del futuro... Ai crinali della notte, lungo il fiume radioattivo io ti afferro per la vita e ti stringo al mio destino. Al mio destino. Sui sentieri dell’angoscia si cammina aggrovigliati, sui sentieri dell’angoscia...
6.
Monorotaia 04:45
Non chiedetevi che speranza c’è negli arti irrequieti dei teppisti, le ferite parlano una lingua chiara con bocche di sangue. Chiedetevi piuttosto quale è il nome vero di questa società... Pianure di neve solcate da fruste di luce, corre veloce il futuro lungo una gelida monorotaia.
7.
Fu così che il dolore scivolò tra le dita e si perse tra le pieghe dei vestiti Fu così che i gesti banali si fecero eroici e i miei pugni si aprirono ad accogliere le tue mani. Mentre il fronte occidentale crollava sui soldati e rieccheggiavano le bestemmie dei fucili inceppati. Bruciavano le gole aggredite dalla vodka davanti ai falò... Così ti abbracciai sotto un cielo di fango mentre le bombe cadevano e i soldati ti avrebbero presto trovato. Con le baionette dei fucili sul dorso della notte tracciavamo segrete costellazioni e lanciavamo minacce alla luna che vegliava come uno sbirro su di noi. Il plotone seguì le nostre orme nella terra facendosi strada tra la vegetazione oltrepassò le trincee ancora poopolate di fantasmi ancora umide di paura e giunse ad una radura, i resti dell'accampamento e il segno sulla corteccia che indicava il dirupo a strapiombo nel cielo estivo...
8.
Mi sono tagliata con i cocci affilati delle mie notti insonni e ti offro scarpe da tennis piene d’amore per correre veloce lungo la cortina. Mi sono tagliata con i cocci affilati dei tuoi sogni infranti e ti offro scarpe da tennis piene d’amore per correre veloce lungo la cortina. Finché le nostre carte d’identità mentiranno su ciò che noi siamo, che cosa potremo temere? E che cosa potremo sperare? In casi come questi amare é scappare, infrangere la legge e scrivere da soli un lieto fine che possa funzionare in questo mondo senza trama...
9.
Tutti vivremo la prossima catastrofe elettrica, tutti vivremo un natale senza luci. Il grande buio, un buio grande.
10.
Gocce di lurido freddo solcano la schiena del mondo e giacciono fracassate le macchine che muovevano il tempo. Le insegne dei cinema abbattute tra la neve rivolgono domande prive di senso agli dei che stanno in cielo. Batti il mio petto con i pugni torvi dei tuoi anni, noi siamo il giorno luminoso. Sulle acque oscure del passato increspate di futuro si erge il ghiaccio austero dei nostri ricordi. Batti il mio petto con i pugni torvi dei tuoi anni, noi siamo il giorno luminoso. Abbracciami tra il cielo e la neve che trascina al silenzio la terra. Nella dolce bellezza di un mondo ancorato al presente.
11.

about

CD digipak - 1000 copies
12" Vinyl - 300 copies (black / transparent super-clear) by Chaos Rurale records (Canada)
SOLD OUT!

Info about this album:
kalashnikov-collective.blogspot.it/p/lyrics-synopsis.html

credits

released April 16, 2010

Klaashnikov collective on this album: Milena (vox), Sarta (guitar), Puj (guitar), Nonno (bass), Don (keyboards), Lisa (synth), Rissa (drums). Quaglia (sax).

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about

Kalashnikov collective Milano, Italy

Kalashnikov were born in 1996 on the dirty floor of a squat in Milano, Italy, to give vent to the adolescent restlessness of three punx. Under the drunkenness of the heavenly libertarian nectar and rejecting the ruling culture, Kalashnikov are created with the wish to put together their own utopias and passion... ... more

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